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STORIA DEL CINEMA POLACCO

La prima storia del cinema polacco pubblicata in rete in lingua italiana

Fuori dalla scuola polacca: commedie e altri film di genere

Dopo la caduta dello stalinismo, nel momento in cui la situazione sembra diventare relativamente “normale”, riprende anche la voglia di creare un cinema che includa generi diversi. In particolare torna a svilupparsi, nel settore pił popolare del cinema, la commedia, e in particolare una commedia con sfumature grottesche, ma si creano anche film per bambini e film storici in costume.

Ewa chce spać

 

 

Una delle commedie pił piacevoli č Ewa chce spać (trad. Ewa vuole dormire) di Tadeusz Chmielewski del 1957. La protagonista, una debuttante e bellissima Barbara Kwiatowska (ex moglie di Polański), si ritrova di notte a cercare un posto per dormire in una cittą fantastica in cui succedono cose assurde. Alla fine si rivela la presenza di una troupe cinematografica che sta girando un film, il cui regista č modellato sul personaggio di Aleksander Ford.

 

Caratterizzato da un simile clima di satira č anche Kaloszy szczęścia (trad. Gli stivali della felicitą) del 1958, in cui due fate buone non riescono a trovare in Cracovia o nei dintorni un degno proprietario per gli stivali della felicitą. Quando la scena si trasferisce all’estero, in occidente, la satira sfocia in propaganda: a Londra si uccidono per rubarsi il parcheggio per la Limousine.

Szczęściarz Antoni

 

Szczęściarz Antoni (trad. Il fortunato Antoni) del 1960 per la regia di Halina Bielińska e Włodzimierz Haupe, ritrae l’avventura di un funzionario di Varsavia e della sua sposa, che ricevono le chiavi di una casa dove vivere, ma essa č occupata da un carro armato con cui i due finiscono per convivere.

 

Nasce nello stesso periodo una variante di questo tipo di commedia, meno ambiziosa e pił commerciale, la Komedia Obyczajowa, ovvero commedia di costume. Le pił importanti in quest’ambito sono tre commedie di Jan Rybkowski che hanno il medesimo protagonista: il Signor Anatol, onesto impiegato che finisce in una spirale di guai con il mondo del crimine. Nella prima, Kapelusz Pana Anatola (trad. Il cappello del Signor Anatol) del 1957, il protagonista cade vittima di un frainteso: poiché indossa un cappello che risulta essere uguale a quello del capo di una gang, alcuni ladri gli lanciano il loro bottino.

 

Nella seconda, Pan Anatol szuka miliona (trad. Il Signor Anatol cerca i milioni) del 1958, il protagonista trova un biglietto vincente della lotteria perso dalla bella Barbara Kwiatowska.

 

L’ultima si intitola Inspekcja Pana Anatola (trad. L'ispezione del Signor Anatol), e in essa il Signor Anatol viene scambiato per un ricco polacco che ingaggia ragazze per film americani.

 

Kapelusz Pana Anatola

Pan Anatol szuka miliona

Inspekcja Pana Anatola

 

Tadeusz Fijewski interpreta il personaggio del Signor Anatol, ed č uno dei maggiori protagonisti di questo filone nonché un attore dal grande talento comico. Nato nel 1911 a Varsavia oltre a lavorare assiduamente in teatro ha recitato sin dagli anni ’20 sotto la direzione di registi come Henryk Szaro, Juliusz Gardan, Michał Waszyński, Aleksander Ford e Józef Lejtes.

 

Deszczowy Lipiec

Questi film di genere, per lo pił satirici e spesso spiccatamente propagandistici, riscuotono solitamente grande successo di pubblico. Una loro interessante caratteristica č che spesso ritraggono il passato recente della Polonia come se non vi fosse accaduto niente di speciale. Colpisce ad esempio il film Deszczowy Lipiec (trad. Luglio piovoso) di Leonard Buczkowski del 1957, commedia con sfumature melodrammatiche su un gruppo di persone che vanno in vacanza a Zakopane e sulle loro relazioni sentimentali: in esso non si fa nessun accenno alla storia del paese in quegli anni a parte un episodio di un vacanziere che due volte fa arrabbiare i gitanti accendendo la radio durante il pasto, mentre trasmettono la musica tipica del periodo stalinista.

 

Fra le pellicole per bambini si puņ citare Krół Maciuś I (trad. Re Maciuś), diretto con sensibilitą da Wanda Jakubowska e tratto dall’omonimo racconto-parabola per bambini di Janusz Korczak. E’ una favola scherzosa, che perņ porta a riflettere, sulle avventure di un re di dieci anni alle prese con il suo regno dopo la morte del padre. Il piccolo re va in guerra travestito da soldato, mette in pratica varie riforme, diventa amico di un re cannibale e, alla fine, viene condannato a morte. Solo in extremis il popolo revoca la sua pena di morte e lo manda in esilio in un’isola deserta.

 

Krzyżacy

Fra i vari generi si trova anche il primo vero e proprio “colossal” storico: Krzyżacy (trad. Crociati) di Aleksander Ford del 1960. Tratto dall’omonimo romanzo di Henryk Sienkiewicz, č stato uno dei film pił visti in Polonia, sponsorizzato fino all’inverosimile da Gomułka. Il film si basa sul concetto di “buoni noi, cattivi loro”, ed č caratterizzato da un arcaico nazionalismo e una forte ingenuitą. In tutti i modi si opponeva alla Scuola Polacca, che Ford non sopportava. Di questo film Andrzej Wajda disse: Purtroppo tutto il nostro lavoro viene vanificato da film come Krzyżacy. Continuando su questa linea, si dovrebbero fare di nuovo film come Obrona Częstochowy (trad. La difesa di Częstochowa) e Cud nad Wisłą (trad. Miracolo sulla Vistola). Capisco la necessitą di un film come Krzyżacy nel momento in cui scoppia una guerra, ma per fortuna non ci troviamo in questa situazione[1].



[1] In lingua originale: Niestety, cała nasza praca zostaje przekreślona takim filmem jak „Krzyżacy”. Idąc konsekwentnie po tej linii, powinno się następnie zrobić „Obronę Częstochowy” i „Cud nad Wisłą”. Rozumiem konieczność takiego filmu jak „Krzyżacy” w momencie, gdy wybucha wojna, ale takiej sytuacji na szczęście nie ma. Traktujemy naszą pracę na serio, jako pewnego rodzaju psychoterapię”. Traduzione mia. Da Polscy twórcy filmowi o sobie di Stanisław Janicki, 1962.