Con Aleksander Ford e
Jerzy
Bossak alla Film Polski
lavoravano Eugeniusz
Cękalski, Stanisław
Wohl, Antoni
Bohdziewicz e Jerzy
Toeplitz (quest’ultimo primo direttore
della famosa scuola di cinema di Łódź, quella dove si formano Polański,
Wajda e
Skolimowski, fondata nel ‘49). Jerzy Bossak dirige anche la rivista
Film,
e
ne approfitta per fare un sondaggio al fine di capire quali sono gli
argomenti
che il pubblico vuole veder affrontati nei prossimi film. Emergono temi
come la
guerra appena finita, l’insurrezione di Varsavia, la battaglia di Monte
Cassino
e la lotta partigiana. L’idea č quella di girare almeno 25 film di
finzione e
120 documentari nell’anno corrente. Purtroppo queste previsioni vengono
assolutamente disattese.
Una delle cause di
questo fatto č la necessitą, nata a
fronte la statalizzazione dell’industria cinematografica, da parte
della Film
Polski di accontentare sempre e comunque le esigenze del regime. I suoi
direttori vigilano pesantemente sui messaggi che i registi vogliono
diffondere,
e spesso nel dubbio preferiscono negare l’autorizzazione alla
distribuzione
piuttosto che rischiare di dispiacere alle autoritą. Anche perché sia
Aleksander Ford che Jerzy Bossak sono ex collaboratori dell’Armia
Krajowa, e
come tali in questi anni vengono visti da queste ultime con forte
sospetto.
La prima vittima č Antoni
Bohdziewicz: si forma a Varsavia al Politecnico, č speaker
radiofonico e
critico cinematografico. Con una borsa di studio vive per qualche anno
a Parigi
dove frequenta la Scuola tecnica di Fotografia e Cinematografia e gira
il suo
primo corto documentaristico. Nel 1939 esce il suo primo film di
finzione, Zazdrość i
medycyna (trad. Gelosia e Medicina).
Durante la guerra gestisce un laboratorio fotografico clandestino e
durante
l’insurrezione di Varsavia fa parte di una equipe che gira le cronache
e
collabora con l’Armia Krajowa. Nel 1945 č fondatore e docente del Warsztat
Filmowy Młodych (trad. Laboratorio
Cinematografico dei Giovani) a Cracovia, dove si formano due
grandi
registi: Jerzy
Kawalerowicz e Wojciech
Jerzy Has.
Nel 1945 gira suo
primo film post bellico, 2
x 2 = 4, che č una forte critica alla nuova
burocrazia portata dal regime. Le autoritą reagiscono in modo piuttosto
violento a questa pellicola, e non solo impediscono che il film esca
nelle sale
cinematografiche, ma costringono anche il regista ad abbandonare il
progetto
del Warsztat
Filmowy Młodych; Antoni
Bohdziewicz nel 1949 si trasferisce a Łódź, dove insegna alla Państwowa
Wyższa
Szkoła Filmowa occupandosi di seguire gli studenti durante la
realizzazione dei
loro primi film. Tra i vari suoi allievi troviamo anche Krzystof
Zanussi.
Un altro esempio di
“calvario cinematografico” č Miasto
nieujarzmione (trad. Cittą indomabile), precedentemente
intitolato Robinson
Warszawski (trad. Robinson di Varsavia),
un film
nato dai ricordi di guerra di Władysław Szpilman, il famoso Pianista di
Polański.
Girato quando Varsavia era ancora distrutta č un documento prezioso per
farsi un’idea delle devastazioni
avvenute
nella cittą e per vedere le condizioni in cui si trovavano alcuni suoi
edifici
subito dopo la guerra. Nel film si scorgono le rovine della cittą
vecchia, via
Długa e via Barokowa, i dintorni di Plac Napoleon, il palazzo
all’angolo tra la
via Orla e la Leszno. Il film ritrae fedelmente le modalitą con cui i
tedeschi
agivano per effettuare i saccheggi e gli incendi in modo veloce ed
organizzato.
La censura ha un
ruolo molto pesante in questo film, pretende molti cambiamenti nella
sceneggiatura e la stessa trama venne
pesantemente
distorta. Il titolo Robinson
Warszawski č
un chiaro riferimento a Robinson Crusoe: nella Varsavia distrutta
rimane, infatti,
un solo uomo di nome Rafalski, che č appunto il Robinson Crusoe che
avrebbe
dovuto dare il titolo al film. La sceneggiatura č di Jerzy Andrzejewski
e Czesław Miłosz,
scritta nel 1945. Nella sua
prima versione Rafalski, solo in cittą, incontra e salva una ragazza di
cui si
innamora. Lei, perņ, se ne via con Andrzej, uno degli uomini che
partecipano alla
resistenza.
La Film Polski ha
da obiettare sulla sceneggiatura. Andrzejewski inizia a modificarla,
mentre
Miłosz si ritira dall’incarico. Nel 1948 č pronta una versione molto
diversa: vicino
a Rafalski e alla ragazza appaiono tre combattenti dell’Armia Ludowa
(Armata
popolare) che cercano di attraversare la Vistola. Doveva poi esserci
una sequenza
iniziale in cui i tedeschi davano l’ordine di distruggere la cittą, e
una
finale in cui le autoritą decidevano di ricostruirla e in cui si
dovevano
vedere gli effetti di questa decisione. Tuttavia quest’ultima sequenza
viene
eliminata.
Nel 1949 il film
viene mostrato, ma subito dopo sottoposto
ad altri cambiamenti. Ai personaggi si aggiunge un telegrafista
sovietico,
e vengono tagliate molte scene riguardanti gli episodi avvenuti
dall’altra
parte della Vistola. Viene anche criticata la scelta della musica di Artur Malawski,
che viene considerata di
eccessivo formalismo e viene successivamente sostituita con quella di Roman Palester.
Il titolo Robinson
Warszawski viene
cambiato e
diventa Miasto
nieujarzmione. La
versione definitiva esce finalmente nel 1950.
Nel 1946 Stanisław Wohl,
insieme a Józef
Wyszomirski, realizza Dwie
Godziny (trad. Due ore), uno spaccato dei
primi giorni di pace attraverso le storie di persone segnate dalla
guerra: il giovane
Mark, che insieme con la sua fidanzata Veronica torna nella sua cittą
natale e trova
la sua casa in rovina, un medico e la sua amante, che prima della
guerra era la
fidanzata di Mark, un calzolaio fuggito da un campo di sterminio
incapace di
liberarsi dai suoi terribili ricordi, e un Kapo la cui moglie non
riesce a
venire a patti col suo vergognoso passato.
La sceneggiatura
viene anche questa volta rimaneggiata per
adattarsi alle esigenze dell’autoritą, e ciņ avviene in modo talmente
pesante
che la scrittrice, Ewa
Szelburg-Zarembina,
non riconosce pił la sua opera e non appare nemmeno nei titoli. In
questo film rimangono
due aspetti positivi: il debutto di Tadeusz
Łomnicki, e il tema del senso del dovere cristiano del
dottore. Non viene
proiettato nelle sale fino al 1957, e quando esce č ormai troppo tardi
perché il
pubblico lo apprezzi.
Nel 1947 Aleksander Ford
deve rinunciare al suo posto alla Film Polski e Jerzy Bossak
inizia ad essere criticato e
viene trasformato in un passacarte. Al suo posto subentra Stanisław Albrecht.
Nel 1949 Antoni
Bohdziewicz ci riprova con Za wami pójdą
inni… (Dopo di voi ne verranno altri), altro esempio di
film la cui
sceneggiatura, in origine di Jan Kot e Wanda
Żółkiewska, viene cosģ rimaneggiata da presupporre
l’eliminazione dei
nomi degli autori dai titoli. Il film racconta di una tipografia
clandestina
gestita dall’Armia Ludowa di nascosto dai tedeschi nella Varsavia
occupata.
Tra
i vari partecipanti a questa azione c’č Władek, ebreo di cui si
innamora una
ragazza di nome Anna. Anna decide di nasconderlo ma i suoi genitori lo
obbligano ad andarsene, il che equivale ad una condanna a morte. Anna,
turbata
da questo fatto, stringe relazioni sempre pił strette con i movimento
pił
sinistrorso della resistenza. Il film racconta anche alcuni episodi
realmente
accaduti durante la guerra, come l'assassinio
di membri della Gwardia Ludowa
come rappresaglia
per la campagna nazista dei "50 impiccati”. Il film fu anche fortemente
criticato durante la Conferenza sulla Vistola tenutasi nel 1949.
Dato che č quasi
impossibile trovare registi e sceneggiatori
che soddisfino le esigenze della direzione della Film Polski, i suoi
direttori
decidono di rivolgersi ad autori non professionisti. Nascono cosģ le
figure di Ludwik
Starski, sceneggiatore, e Leonard Buczkowski,
regista.
Sono proprio loro
gli autori del primo film di finzione del
dopoguerra ad essere effettivamente proiettato nelle sale. Il titolo č Zakazane piosenki (trad. Canzoni
proibite),
completato nel 1947. Nasce da un’idea di Starski, che propone di girare
un
documentario sulle canzoni polacche che venivano cantate durante
l’occupazione
tedesca a Varsavia.
Inizialmente il film durava solo trenta minuti, poi
si decide
di farlo diventare un lungometraggio e si aggiungono le esperienze
personali di
individui che hanno vissuto a Varsavia in quel periodo. Il regista
modifica
alcuni aspetti della sceneggiatura calcando la mano sulla brutalitą
degli
invasori, e i personaggi sono ritratti in modo schematizzato e privo di
sfumature. Il film, pur essendo ambientato a Varsavia, in realtą viene
girato a
Łódź. Riscuote grande successo: pare che gli spettatori dopo la
proiezione
escano dal cinema cantando.
Dello stesso
regista e dello stesso sceneggiatore č anche la
prima commedia polacca del dopoguerra, Skarb
(Tesoro), uscita nelle sale nel 1949. In attesa che venga
loro assegnato
un lotto in un palazzo in costruzione, un autista di autobus e una
commessa
trovano una sistemazione provvisoria in un appartamento dove insieme a
loro
vivono una cameriera, un rumorista che lavora alla radio e un ex
assessore.
Sopraggiungono due truffatori che vogliono impossessarsi di un tesoro
che a
quanto pare č nascosto nell’abitazione dai tempi dell’occupazione.
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