Mordechaj Towbin
è
il primo produttore di film di finzione in Polonia. È ebreo, e fonda il
Kantor Kinematograficzny
Siła. I primissimi film polacchi di finzione vengono prodotti proprio
dalla sua
società: nel 1908 viene girato un corto della durata di otto minuti, Pruska Kultura (trad. Cultura
Prussiana), che affronta
il tema della ribellione all’imposizione della germanizzazione nelle
scuole. In
particolare si riferisce a un fatto accaduto realmente a Września a 50
chilometri da Poznan, dove i bambini di una scuola, che si sono
rifiutati di
dire le loro preghiere in tedesco durante l’ora di religione, vengono
sottoposti
a pene corporali.
La prima si tiene a Varsavia nel 1908,
ma subito
dopo la censura zarista vieta l’ulteriore diffusione del film. Mordechaj Towbin
decide così di mostrarlo in
Italia e in Francia, dove riscuote molto successo. Questo film è stato
recuperato nel 2000 negli archivi Francesi con il titolo Les martyrs de la Pologne.
Dello stesso
anno è
Antoś
po
raz pierwszy
w Warszawie (trad. Antoś
per la prima volta a
Varsavia), prodotto
dalla Oaza Kino, altra industria cinematografica del tempo. È una
commedia di
sette minuti e il regista è Georges
Meyer.
Il protagonista è un uomo che viene dalla provincia e per la prima
volta si
trova a Varsavia, dove incontra due prostitute.
Prende spunto da
una commedia teatrale del 1876, Podróż po Warszawie (trad.
Viaggio per Varsavia).
Purtroppo la pellicola non è arrivata fino a noi. L’interprete del
ruolo
principale, Antoni
Fertner, è un
attore teatrale di grande successo ed è anche il protagonista di un
altro film-melodramma
che si intitola Antek
Klawisz, Bohater Powiśli
(trad. Antek Klawisz, Eroe dell'Oltrevistola), sempre
girato
in Polonia nel
1911. Il suo personaggio di nome Antoś, simpatico, strambo e
grassoccio, piace talmente
che viene ripreso successivamente in alcuni film girati in Russia, dove
si trasferisce
dopo lo scoppio della prima guerra mondiale.
Il primo film di
animazione, invece, è Piękna
Lukanida (trad. La bella Lukanida) del
1910 di Władysław
Starewicz, un polacco nato a Mosca e morto in Francia.
Starewicz simula il movimento dei suoi personaggi tramite l’utilizzo di
pupazzi inaugurando una tecnica tutt’ora in uso.
Nel 1911
gira a Mosca Zemsta
kinooperatora (trad. La vendetta del cineoperatore)
,
un bellissimo corto di circa
13 minuti in
cui un cineoperatore tradito si vendica riprendendo sua moglie e
l’amante di
lei durante
un incontro amoroso clandestino e proiettando la pellicola nel cinema
del
quartiere. Il corto è davvero divertente e i personaggi non sono
persone ma insetti particolarmente realistici.
Un’altra
importantissima casa di produzione è proprio quella
che produce Antek
Klawisz, Bohater Powiśli,
ovvero la Sfinks di Aleksander
Hertz. La sua
sede si trova proprio vicino allo stesso Kantor Siła sulla
via Marszalowska a Varsavia e rimarrà attiva fino al 1939.
Aleksander Hertz è
un personaggio piuttosto interessante: ebreo,
direttore di banca, nonché fondatore dell’Unione Impiegati Bancari.
Simpatizza
per il partito socialista e si dice che metta a disposizione il suo
appartamento per riunioni clandestine. Ad esse sembra partecipi anche Józef Piłsudski, che per
nascondersi per qualche tempo abita
in segreto proprio in quell’appartamento.
Aleksander Hertz,
prima di fondare la Sfinks, era
rappresentante in Polonia dell’industria cinematografica ebreo-francese
Pathé-Natan-Fréres. Pare che si divertisse a polonizzare le parole
straniere e
che avesse proposto di chiamare il cinematografo in diversi modi, tra
cui
“ruchobraz”, che potrebbe tradursi come “movimmagine”.
La Sfinks inizia la
sua attività occupandosi di tradurre i cartelli dei film stranieri in
polacco o di filmare eventi di attualità, e presto acquisisce grande
fama, in particolare grazie alla tecnologia avanzata che utilizza. Ma
Hertz ha come obiettivo quello di rendere la Sfinks un punto di
riferimento per motivi artistici più che tecnologici, e così lavora
sodo per migliorare gli aspetti che più gli interessano. Riesce in
pieno nel suo intento, e da quel momento ha spesso l’occasione di
lavorare con attori di altissimo livello. Non a caso è stato lui a
scoprire la star Pola
Negri.
Il cinema polacco
di finzione di questo periodo, al
contrario di ciò che succede in altri paesi, si occupa quasi
esclusivamente di trasposizioni
di importanti opere letterarie. I temi più ambiti sono amore e
tradimento,
delitto e castigo, insomma gli argomenti privilegiati dalle masse. In
questo
modo si soddisfa il grande pubblico riguardo ai temi trattati, si
garantisce la
qualità grazie ai meccanismi narrativi già consolidati nella grande
letteratura
e infine si avvicinano le masse alla letteratura colta.
La stessa Sfinks,
ad esempio, ha in progetto diverse
riduzioni cinematografiche di opere letterarie tra cui il Pan Tadeusz (trad. Signor Taddeo)
di Adam Mickiewicz
e il Meir Ezofowicz
di Eliza Orzeszkowa.
Quest’ultimo
romanzo è scritto in forma di saggio da una
scrittrice non ebrea, a fronte di uno studio approfondito sugli usi e
costumi
ebraici. La Sfinks, in coproduzione con la Globus russa, rinuncia al Pan Tadeusz e
opta
per quest’ultima opera al
fine di adattarsi maggiormente ad un pubblico che in gran parte è
ebreo. Il
film è del 1911 con la regia di Józef
Ostoja-Sulnicki.
Meir Ezofowicz, il
protagonista, viene da una famiglia
ebraica progressista ed entra in conflitto con gli anziani del suo
arretrato
villaggio e con il rabbino Todros. La sua fidanzata Golda, appartenente
alla corrente
della religione ebraica detta Caraismo, viene annegata da una folla
fanatica.
Insieme al film viene anche proiettato un documentario che ritrae i
funerali di
stato dell’autrice del romanzo, morta poco tempo prima.
Altra importante
trasposizione cinematografica è Dzieje
grzechu (trad. Il prezzo del peccato) di
Antoni
Bednarczyk del 1911, ripreso dall’omonimo
romanzo di Stefan
Żeromski che fece
grande scandalo nel 1908, quando fu scritto, poiché affrontava temi
come
l’erotismo e la forza distruttrice dell’amore in modo troppo vivido
rispetto
all’abitudine del tempo. La protagonista infatti cade in un abisso di
degradazione a causa di un amore non corrisposto per un uomo sposato.
Questo
film piace molto al pubblico ma poco ai critici che vi vedono una
“profanazione” dell’opera letteraria.
In questi anni il
cinema in Polonia non è considerato un’arte ma puro intrattenimento: le
persone più razionali si comportano nei confronti di questa nuova forma
di espressione come un uomo sposato col teatro che ha una relazione con
una giovane amante, il cinema per l’appunto. Quest’ultima è di gran
lunga la sua preferita, ma lui nasconde allo stesso tempo a se stesso e
agli altri la sua ammirazione per lei.
Per questo il fatto
di considerare le trasposizioni cinematografiche
vere e proprie “profanazioni” delle grandi opere letterarie era
piuttosto
normale. È in questo contesto che nel 1912 nasce il film Przesądy (trad. Superstizioni),
che racconta di
un amore tra un compositore e la sua allieva osteggiato dai genitori di
lei. L’unicità di questa pellicola sta nel fatto che il soggetto e la
sceneggiatura, scritti dallo stesso Hertz, sono stati creati
specificatamente per il film, il quale è anch’esso una produzione della
Sfinks.
Su questo sfondo si
consolida la carriera della diva polacca
Pola
Negri, nata a Lipno alla fine
dell’800. Il suo pseudonimo prende ispirazione dalla poetessa Ada Negri. Pola
Negri
debutta in Polonia con Niewolnica
zmysłów (trad. Schiava dei sensi) di
Jan
Pawłowski nel 1914, prodotto dalla
Sfinks, storia di una ragazza povera che diventa ballerina e lascia il
suo
fidanzato per sposare un uomo ricco.
Nel 1917 inizia a
lavorare a Berlino con Max
Reinhardt e Ernst
Lubitsch, e poi va a Hollywood, dove
diventa una stella del cinema muto e uno dei più famosi sex symbol del
tempo. Pola
Negri è famosa in quanto rivale di Gloria
Swanson e per le sue presunte relazioni amorose con Chaplin e con Rodolfo Valentino.
Con l’avvento del sonoro
la sua carriera prende rapidamente la via del declino a causa del suo
forte
accento polacco e della sua voce bassa e troppo ordinaria per una
stella
del suo calibro. Purtroppo molti dei suoi film sono andati perduti.
Ai tempi della
prima guerra mondiale, durante l’invasione tedesca, il cinema polacco
diventa strumento di propaganda anti zarista e anti sovietica
approfittando del fatto che la censura si è allentata
notevolmente. L’interesse si rivolge maggiormente a tematiche sociali e
di attualità. Un esempio di questa tendenza è il film Ochrana warszawska i jej
tajemnice (trad. L’Ochrana di
Varsavia e i suoi segreti) del 1916, primo film di
propaganda patriottica che racconta l’amore di un colonnello zarista
per una giovane patriota polacca. È diviso in sei parti che si
intitolano: Ospite
indesiderato, In
lotta per l'indipendenza, Il
procuratore, Nelle
grinfie della polizia, Dal
capo della polizia
Mejer, La
manovra del capo del Okhrana
e La meritata punizione.
Per quanto riguarda
la commedia, invece, essa non è quasi
mai presente nel cinema polacco di questo periodo. Le uniche eccezioni
sono
alcune, rare farse di basso livello, i film con Antoni Fertner in
Russia e la farsa satirica
di Rozporek i Ska.
Quest’ultima è del
1918 e vanta la presenza di Konrad
Tom,
attore, cantante, regista e sceneggiatore proveniente dalla tradizione
del
cabaret.
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