Dopo la morte di
Stalin nel 1953 le cose iniziano a
cambiare. Władysław
Gomułka, che era
stato arrestato dalle autorità staliniste nel ’51 e poi liberato nel
‘54 a
seguito, appunto, della morte di Stalin, nel 1956 viene eletto
segretario del PZPR.
In
Polonia ha inizio il periodo del cosiddetto “disgelo”.
Questo evento desta
grandi speranze nella popolazione che
ricomincia a credere nella possibilità di ottenere una maggiore
libertà. Ciò
suscita la preoccupazione del governo russo, tanto che lo stesso Nikita Chruščëv
si reca a Varsavia subito
dopo l’elezione per assicurarsi che il neo-eletto non abbia nei suoi
piani
cambiamenti troppo drastici.
Gli anni che
intercorrono tra il ‘53 e il ‘56 rappresentano
un periodo di transizione. Nasce in questo contesto la SPATiF,
un’associazione
che ha un ruolo simile a quella della START degli anni ’30. Di essa
fanno parte
molti giovani attori, registi e cineasti che da quel momento in poi
popoleranno
il mondo cinematografico polacco sottoponendolo ad un profondo
cambiamento. Tra
essi vi sono Aleksander
Ścibor-Rylski, scrittore
e sceneggiatore, Zbigniew Cybulski, Bogumił
Kobiela e Leon
Niemczyk, attori,
Janusz
Morgenstern, Roman
Polański e Jerzy
Skolimowski, registi.
Nel cinema, così
come in tutti gli altri aspetti della vita
culturale e sociale, iniziano a verificarsi alcuni piccoli cambiamenti
quasi
impercettibili e si fa strada uno stato d’animo di irrequietezza e
ribellione
che si manifesta in vari modi. I toni cambiano e sulle riviste si
inizia ad
ironizzare sul Socrealizm, criticando le sue pratiche in un modo che
poco tempo
prima non sarebbe mai stato possibile. Il CUK, ovvero Centralny Urząd
Kinematografii (trad. Ufficio centrale di Cinematografia), diventa un
oggetto
di scherno, tanto che Aleksander
Ścibor-Rylski conia il termine derisorio “Cukrealizm”.
Nelle puntate del
cinegiornale Polska Kronika Filmowa (trad.
Cronaca cinematografica polacca) trasmesse nel 1954 si inizia a
sorridere degli
stessi temi propagandistici che si era soliti affrontare durante il
Socrealizm.
Nel ’55 il tono scherzoso si trasforma in vero e proprio sarcasmo. I
messaggi diffusi
dal cinegiornale, tuttavia, non si può
dire che siano ancora del tutto attendibili.
Un esempio di
questo stato di cose si ha con il l’edizione
speciale del 24 ottobre del 1956, giorno ni cui Gomułka tiene un
discorso a
seguito dell’elezione. L’avvenimento ha luogo a Varsavia in Plac
Defilad, sotto
il Palazzo della Cultura e della Scienza appena regalato alla Polonia
dai
russi. Il citato cinegiornale, la cui edizione speciale si intitola La grande protesta,
pur avendo un punto di
vista più vicino ai cittadini e spettatori non si azzarda ancora a
raccontare
tutta la verità: le sue riprese infatti ritraggono la folla che canta l’Internazionale,
mentre nella realtà tale
canzone era stata presto sopraffatta dall’inno nazionale polacco.
Nelle puntate
dell’ottobre 1956, inoltre, ancora non si
accenna all’arrivo di Nikita Chruščëv a Varsavia a seguito
dell’elezione di Gomułka
e nemmeno agli scioperi di Poznan seguiti da massacri che si
verificavano in
quel periodo.
Sempre nel ’56
viene finalmente liquidato il CUK.
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