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Premio assegnato annualmente dal Cinema Zuta a due film polacchi che più si avvicinano al suo mood

Lo Zuta Mood è il premio che il Cinema Zuta assegna ai film che più si avvicinano allo spirito e all’umore che hanno caratterizzato l’andamento dell’anno solare in corso.

 

Per ora lo Zuta Mood esiste solo nella versione “Polska”. Lo Zuta Mood Polska prevede un primo e un secondo premio a due pellicole scelte tra i film realizzati da registi polacchi nell’anno cui si riferisce.

 

Il Cinema Zuta raccoglie le candidature durante tutto l’anno: il bacino principale da cui attinge è il Festival del film di Gdynia, integrato da nuovi lavori di registi che già conosce e ama e da quelli che scopre curiosando qua e là. Grande impatto ha sulle candidature, naturalmente, il caso.

 

Lo Zuta Mood  è un premio labile e effimero che rispecchia semplicemente il mood di un anno solare del Cinema Zuta. È influenzato, quindi, da eventi storici, eventi cinematografici e non, incontri, da questioni logistiche o economiche e soprattutto dal meme del momento, planetario oppure locale, autoctono o acquisito.

 


VINCITORI

 

Zuta Mood Polska per l'anno 2017

I

Pokot di Agnieszka Holland

per il film più maturo di agnieszka holland, allo stesso tempo personale e fedele al bellissimo romanzo di olga tokarczuk. Particolare menzione all’attrice protagonista.

II

szatan kazał tańczyć di Katarzyna Rosłaniec

un film coraggioso e sperimentale, con una recitazione magistrale dell’attrice protagonista. Un susseguirsi di piccole sequenze in formato istagram che potrebbero essere montate in qualunque ordine senza perdere il senso del film.

 

 

Zuta Mood Polska per l'anno 2016

I

Cosmos di Andrzej Żuławski

secondo Rita Gombrowicz è il film più gombrowiczano mai girato. Non ci sono dubbi che sia anche un film estremamente Zulawskiano: il testamento di uno dei più geniali registi moderni. Seppur ufficialmente rilasciato alla fine del 2015, non si può non attribuirgli il meritato premio.

II

Wołyń di Wojciech Smarzowski

per un film storico girato come un horror, per il film più maturo di un regista che presenta molti tratti a dir poco eccezionali, per una bravissima e bellissima attrice protagonista e per un sonoro dai toni cupi che crea l’atmosfera di un film di Wojciech Jerzy Has.

 

 

Zuta Mood Polska per l'anno 2015

I

11 minut di Jerzy Skolimowski

per le bellissime immagini, per la capacità che il regista ha da sempre di giocare col cinema, per il venditore di hot dog che rimanda ad una delle scene più belle della storia del cinema e anche per la meravigliosa città in cui è girato.

II

Demon di Marcin Wrona

perché sembra la rivisitazione in chiave moderna del dybuk, perché è un film universale e allo stesso tempo molto polacco, perché è un horror ma quasi nessuno dei personaggi se ne accorge e in omaggio al giovane regista prematuramente e tragicamente scomparso.

 

Zuta Mood Polska per l'anno 2014

I

Kebab & Horoscope di Grzegorz Jaroszuk

per la leggera serietà e semplicità con cui è affrontato il tema, per la bellezza dei colori e delle immagini e per l’ironia della trama, dei personaggi e, naturalmente, del regista.

II

Obietnica di Anna Kazejak

perché è un bel film sull’effetto beckett, per la bellissima fotografia e per la recitazione impeccabile della giovanissima attrice.

 

Zuta Mood Polska per l'anno 2013

I

Wałęsa. Człowiek z nadziei di Andrzej Wajda

dopo sessant’anni di carriera wajda è riuscito a fare un film che sembra girato da un trentenne di oggi, con un grande accompagnamento musicale e un ritmo serratissimo. il tutto con la sua solita maestria e in perfetta continuità con i primi due capitoli della trilogia iniziata mezzo secolo fa.

II

W imię... di Małgorzata Szumowska

per un film scivoloso, controverso e imperfetto ma che rivela una capacità registica fuori dal comune, e per la scena della processione sotto il sole con sottofondo di musica rock.

 

Zuta Mood Polska per l'anno 2012

I

Bejbi Blues di Katarzyna Rosłaniec

per il bellissimo impatto visivo di questo film e per il modo coraggioso e leggero con cui la regista ha affrontato un tema così insostenibile.

II

Jesteś Bogiem di Leszek Dawid

per un film su una star narrato in modo diverso dal solito, senza scadere nella banale ammirazione per la “vita sregolata” del protagonista ma facendo riflettere sulle conseguenze delle sue scelte e suscitando rammarico per si suoi errori.