Il 21 marzo 2017
alle 21.00 in
occasione del festival Slavika il
Cinema Zuta ha presentato al Cineteatro Baretti il film Body/Ciało di Małgorzata Szumowska del 2015.
Alla presentazione a cura del Cinema Zuta è seguita
la proiezione del film in anteprima nazionale.
Testo
dell'intervento
Dovete
sapere che ogni anno a
settembre in un’amena località sul mar Baltico che si chiama Gdynia, e
che a
noi piace chiamare la Cannes del Baltico, si svolge un festival in cui
vengono
proiettate in anteprima le migliori produzioni polacche dell’anno.
Oltre a
vedere i film, ci si trova casualmente a bere una birra in spiaggia o a
passeggiare sul lungomare con star del cinema, registi, produttori e
addetti ai
lavori. Grazie
a questo festival, è
diventata oramai tradizione per noi portare al pubblico di Torino con
Slavika delle
vere perle difficilmente recuperabili in Italia.. L’anno
scorso abbiamo portato Kebab
i Horoskope di Grzegorz Jaroszuk, quest’anno
Body/Ciało
di Małgorzata Szumowska. Ma
partiamo dalla regista: chi è Małgorzata
Szumowska?
Ha
poco più di quarant’anni e con questo film di stasera ha realizzato
quattro lungometraggi, tutti con temi piuttosto “leggeri” come: 33 scene di vita del
2008, che è una
storia di malattia terminale, Elles
del 2011 con Juliette Binoche, che tratta della prostituzione minorile,
e
infine Nel nome di...,
che parla di
pedofilia.
Capite
che quando è uscito il
film di stasera, Body,
che tratta
“solo” di anoressia… Małgorzata
Szumowska studia e si
diploma nella più importante e prestigiosa scuola di cinema polacca, la
scuola
di Łódź, dove, solo per citare i più famosi, si sono formati e hanno
insegnato
Andrzej Wajda, Jerzy Skolimowski, Krzysztof Kieślowski, e Roman
Polański. Infatti
questa regista ha studiato con l’ormai anziano regista WoJciech Jerzy
Has cui
tanto si sono ispirati Skolimowski e Polański.
Ad esempio la prima scena de L’inquilino
del terzo piano, in cui il protagonista sale le scale
sulle
note stentate
di un pianoforte scordato, ricalca esattamente la prima scena si un
bellissimo
film di Has che si intitola Il
cappio.
Lì c’era un violino stonato, però…
Małgorzata Szumowska con questo
film vince a Gdynia
il Leone d’Oro nel
2015 e l’Orso d’Argento per la miglior regia a Berlino l’anno dopo,
dove del
resto vince già nel 2013 il Teddy Award con Nel
nome di.... Sì, perché i polacchi alla Berlinale vengono
spesso e volentieri
premiati. Quest’anno è stata la volta di Agnieszka Holland con
bellissimo film
che speriamo di portarvi l’anno prossimo.
Ma
veniamo al film di stasera: al
di là delle battute, abbiamo per la prima volta nel cinema della
Szumowska, un
tema serio, pesante, affrontato in modo leggero e divertente. Ci sono
dei
passaggi esilaranti compreso un improponibile spogliarello di una non
più
giovane diva del cinema polacco.
Come in tutti i suoi film uno
dei punti di forza è
la recitazione: l’attrice
Justyna Suwała, ad esempio, afferma di non essere dimagrita per la
parte ma di
aver studiato a lungo per riuscire a rendere l’idea dell’anoressia con
il solo
linguaggio del corpo, e vi assicuriamo che a vederla dal vivo era il
ritratto
della salute!
L’attore
che incarna suo padre,
Janusz Gajos, è uno dei più importanti attori del cinema polacco. Ad
esempio,
in Film Bianco
di Kieślowski è il
personaggio che paga per essere ucciso. Lo vediamo anche nel IV
episodio del Decalogo,
dove è un
padre che non riesce
a gestire il troppo amore per la figlia. Stasera sarà un padre un po’
più
burbero.
Il suo primo ruolo lo vede in
una serie TV
filosovietica dal titolo Quattro
carristi e
un cane, basata su
numerosi falsi storici a fini propagandistici. Il suo ritiro dal
piccolo
schermo dopo la caduta del muro di Berlino causò una vera rivoluzione
del
pubblico che la amava talmente da soprassedere agli aspetti
tendenziosi. La
serie fu così rimessa in scena con dei chiarimenti su come fossero
effettivamente andate le cose. Cofanetti e gadgets vengono venduti
ancora
adesso.
Ma
ora per l’ennesima volta
torniamo al film… Buona visione.
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