International
Kamermuziek
Festival Utrecht Intervista
al professor Algo
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Zuta: Anche
quest’anno, caro Professore, è terminato uno tra i più belli, intimi e
meglio
frequentati (e, direi, la sua presenza non è quindi casuale) festival
internazionali di musica da camera in Europa. Giunto alla sua XI
edizione, il
Festival, sotto la direzione artistica di Janine Jansen e organizzato
da Marjon
Koenekoop, ha provato di essere ancora capace di stupire, dico bene
Professore?
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Prof. Algo: Ehm! Certo, in effetti fino
ad oggi non mi è
ancora capitato di vivere quell’inevitabile sensazione di noia che
arriva
quando l’evento cui si partecipa risulta essere una mera ripetizione di
quello
dello scorso anno. E sia chiaro, Ehm! Ehm.. dato che Lei sa bene quanto
io vada
orgoglioso della mia nomea di vecchio Professore conservatore, sia
chiaro che
non sto parlando di innovazione vuota, priva di contenuti e forme
consolidati;
sto parlando di capacità di guardare avanti, capacità di pensare e
creare il
futuro rimanendo ben consapevoli dell’importanza delle basi. Insomma,
per
quanto inflazionato, è sempre valido il motto di Bernardo di Chartres:
“siamo
nani sulle spalle di ehm! ehm.. giganti”. Sa, "Dicebat Bernardus
Carnotensis nos esse quasi
nanos, gigantium humeris insidentes, ut possimus plura eis et remotiora
videre,
non utique proprii visus acumine, aut eminentia corporis, sed quia in
altum
subvenimur et…
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Zuta: Certo,
certo professore, ma in concreto cosa ha differenziato quest’undicesima
edizione dalle precedenti?
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Prof. Algo: Come le dicevo, ogni anno
trovo qualcosa, anche
una piccola iniziativa nuova, che desta la mia curiosità. Quest’anno,
ehm!
ehm!! a dire il vero ci sono stati almeno due grandi e importanti
cambiamenti.
Il primo è il periodo: le confesserò che alla notizia che il festival
quest’anno si sarebbe tenuto in Giugno non ho reagito con gran gioia,
innanzitutto per una motivazione generale legata al mio modo di essere
e vedere
le cose, e cioè ho pensato: perché cambiare? E poi perché, come Lei ben
sa, Ehm!
Ehm.. io vengo da un paese caldo, che affaccia sul mediteranno e amo i
freddi
bianchi quasi immobili inverni del nord. Ho pensato che per quanto
bella
Utrecht…
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Zuta: Bene,
bene. Quindi quest’anno c’è stata la prima versione estiva del
festival, non
più 26-31 dicembre, ma 25-29 giugno.
E
poi mi risulta sia stato anche inaugurato il nuovo “Muziekcentrum”
Tivoli Vredenburg
nel centro di Utrecht, con vista mozzafiato sulla torre medievale del
duomo e
con tre sale da concerto ipertecnologiche. In questo caso i nostri nani
appollaiati sulle spalle del futuro gettano uno sguardo al passato? E
per
quanto riguarda gli eventi musicali? C’è stato un evento speciale?
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Prof.Algo: Sì, la torre è alta 112
metri e 32 centimetri. Confesso
di avere una passione smodata per alcuni compositori Ehm! Ehm..
polacchi, del
resto sempre presenti al festival di Utrecht, e in particolare amo
Weinberg con
tutta la sua vastissima produzione. Ebbene sì. Quest’anno ho avuto la
piacevole
sorpresa di trovare nel programma sia il Trio
per pianoforte op.24 che il Quintetto per pianoforte op.18. Poi senz’altro mi ha
colpito la bellissima
esecuzione del Quartetto
“Serioso”
di Beethoven con l’Amsterdam Sinfonietta e,
altra perla, la Sonata
per violino op.134
di Šostakovič. Che bello, poi, sentire di nuovo
a Utrecht il Trio
elegiaco op.9 di
Rachmaninov. Per non parlare del Quintetto per pianoforte nr 2
opera 45
di Faurè e poi…
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Zuta: Sì,
molto
bene, chiarissimo. Ma è vero che ha noleggiato una bicicletta ed ha
bucato la
ruota?
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Janine Jansen e
Amsterdam Sinfonietta
Prof.Algo: No, in realtà è accaduto a
due miei conoscenti
italiani, che come me sono ospiti fissi del festival[1].. Ho però partecipato a
questa bella iniziativa
della mezza giornata di concerti in bicicletta, che mi ha permesso di
perdermi
ben tre volte durante i tre trasferimenti da un concerto a un altro. Mi
è
piaciuta molto questa nuova iniziativa. Le dicevo dei concerti, che ho
molto
apprezzato anche…
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Zuta: E per
quanto riguarda i Verborgen Juwelen, i Gioielli Nascosti, ovvero quei
concerti
organizzati di giorno negli edifici storici di Utrecht normalmente non
aperti
al pubblico? So che spesso vi suonano giovani promesse della musica. Ha
avuto
modo di scoprire qualche giovane artista, o di visitare nuove location?
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IKFU 2014 -
P.I.Čajkovskij Prof.Algo: Senza dubbio ho apprezzato
molto l’Animato
Quartet che ha suonato in una piccolissima chiesetta subito fuori
Utrecht. Riguardo
alle loc…, loc… cosa? Ah, ehm! ehm! ai luoghi, no, per fortuna di nuovi
ce n’è
stati ben pochi, sa alla mia età già ricordare quelli dove da otto anni
abitualmente mi reco è difficile, immagini se dovessi impararne di
nuovi!
C’erano le solite bellissime sale affrescate nei palazzi sui canali di
Utrecht:
la Bartholomeus Gasthuis, la Duitse Huis, la Paushuize e la
Maltezerhuis,
ovvero la casa dei Cavalieri di Malta. Poi c’è stata la solita
Kerkenmarathon,
la maratona delle chiese, che quest’anno era dedicata completamente a
Brahms,
abbiamo ascoltato le danze
ungheresi
e il valzer
op. 39,
il Sestetto per archi in
SI
bemolle maggiore, op. 18, il Quartetto n.
3 per pianoforte, violino, viola e violoncello in DO minore, op. 60...
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Zuta: Sì, ma
è
vero che quest’anno c’era una cena “italian style” tra un concerto e un
altro?
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Prof.Algo:
Sì, anche se il pesto non
andrebbe messo insieme al pollo, però nell’insieme niente da dire,
ottimo sia
il cibo che, come al solito, l’organizzazione: vedi la gente arrivare
in
quantità enormi e pensi a code di ore e attese per sedersi e poi... e
poi tutti
seduti, quasi senza coda, che classe, ottima organizzazione, non avrei
saputo
far di meglio. Ma ricordo ancora con gioia una cena con menu musicale
nel 2009,
questa volta tipica olandese. Ho qui il menu, ehm! ehm! se le
interessa. I
nostri vicini a tavola scherzavano sul fatto che in ogni piatto c’erano
le
patate… Quella volta ero con i miei già citati conoscenti italiani del
Cinema
Zuta. Li hanno addirittura fotografati e messi sul programma di
quest’anno,
guardi!
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![]() Zuta: Sì,
sì,
ho capito, ottimo, chiarissimo, per chi fosse interessato qui alla
nostra
sinistra ecco il menu dell’evento (del 2009) e la foto cui fa
riferimento
il
nostro caro Professor Algo (in realtà di un altro evento del 2012). Ci
racconta
qualche aneddoto divertente?
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Prof.Algo: Ma certo, ricordo
vividamente Boris Brovtsyn, Julia
Maria Kretz, Amihai Grosz, Stacy Watton e
Jens Peter Maintz che dopo una magistrale
esecuzione di Ellébores
op. 28 del compositore Richard Dubugnon,
chiamano
quest’ultimo sul palco. Lui tenta di salire senza usare le scale
librandosi
nell’aria con un’agile mossa, ma non ci riesce. Credo che a salvarlo in
extremis da un bel volo sia stato Boris Brovtsyn, sì, credo fosse nel
2010… una
volta anche a me è successa una cosa simile, ricordo benissimo che
sull’Atlantico
un minimo barometrico avanzava in direzione orientale incontro a un
massimo
incombente sulla Russia, e non mostrava per il momento alcuna tendenza
a
schivarlo spostandosi verso nord. Le isoterme e le isòtere si
comportavano a
dovere. La temperatura dell’aria era in rapporto normale con la
temperatura
media annua, con la temperatura del mese più caldo come con quella del
mese più
freddo, e con l’oscillazione mensile aperiodica. Il sorgere e il
tramontare del
sole e della luna, le fasi della luna, di Venere, dell’anello di
Saturno e
molti altri importanti fenomeni si succedevano conforme alle previsioni
degli
annuari astronomici. Il vapore acqueo nell’aria aveva la tensione
massima, e
l’umidità atmosferica era scarsa. Insomma, con una frase che quantunque
un po’
antiquata riassume benissimo i fatti: era una bella giornata d’agosto
dell’anno
19…[2]
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Zuta: Qk,
perfetto, Professore. Lei riesce sempre ad essere estremamente
sintetico. Ci
dica qualcosa sulle passate edizioni del festival, e se c’è qualche
ospite interessante
che ha avuto piacere di conoscere in questi anni di grande fedeltà a
questa
manifestazione.
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Prof.Algo: Beh,
chiaramente per me è sempre un piacere rivedere e scambiare quattro
chiacchiere
con Janine e con le ehm! ehm!! simpaticissime organizzatrici del
festival
Marjon e Esther, conosciute nel 2007 durante un concerto con the e
pasticcini
al Grand Hotel Karel V. E’ bellissimo tornare ogni anno, finché la mia
veneranda età me lo permette, a salutare gli amici musicisti che
arrivano per
l’occasione da tutto il mondo: Julian Rachlin , Amihai Grosz, Itamar
Golan,
Julia Maria Kretz, Mischa Maisky, Martin Fröst, Torleif ehm! ehm!!
Thedéen,
Maxim Rysanov, Boris Brovtsyn, Vilde Frang, Lawrence Power, Nicolas
Altstaedt,
Jens Peter Maintz, Rick Stotijn, Alexander Gavrylyuk, Denis
Kozhukhin...
Ricordo che fu veramente molto emozionante scambiare un breve saluto
con Ivry
Gitlis nel 2011 subito dopo che aveva suonato insieme con Janine il 44
Duos di
Bartok al concerto delle 17.00 del 30 dicembre nella chiesa di
Leeuwenbergh a
Utrecht (ehm! ehm!! Per fortuna che prendo sempre appunti..) e un paio
di anni
prima ricordo la stretta di mano a Penderecki in occasione della prima
olandese
della Ciaccona per
violino e viola in memoria di Giovanni Paolo II,
eseguita
magistralmente da Janine Jansen e Julian Rachlin. Si pensi che proprio
a questi
due musicisti il compositore aveva dedicato l’opera! Poi mi ricordo nel
2010 la
meravigliosa esecuzione della Ciaccona
di Bartok da parte di Boris
Brovstyn
che…
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Zuta:
Professor Algo, la ringrazio infinitamente per quest’intervista molto
esaustiva
e la saluto caramente anche a nome dei nostri simpatici lettori.
Arrivederci a
presto!
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Prof.Algo:
A questo proposito ricordo
che nel 2011 mi colpì parecchio l’interpretazione di Jansen e Golan
dell’op.30,
I Miti di Karol Szymanowski e poi quasi dimenticavo
l’indimenticabile
serata
del 27 dicembre 2009 con il programma che comprendeva: Leos Janacek,
Bedrick
Smetana, Krzystow Penderecki e Antonin Dvorak, e l’anno prima Lily
Maisky,
Julian Rachlin e Mischa Maisky e poi il film, quest’anno ho visto uno
splendido
ehm! ehm! documentario dedicato a Marta Argerich e gli splendidi
biscottini
rotondi del festival con scritto sopra International Kamermuziek
Festival
Utrecht che fino al 2011 erano, ricordo bene, ehm! ehm! rettangolari e
ancora
mi ricordo nel 2007…
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Zuta: Professor
Algo, come le dicevo è stato proprio un piacere. Arrivederci alla
prossima!
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Prof.Algo:
Ehm! ehm! A presto,
signorina… ehm!, Zuta.
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