Anche la 65° edizione della
Berlinale vede nelle sue sale il Cinema Zuta, che in una velocissima
toccata e
fuga a Berlino riesce a non perdersi il film che vincerà l’Orso
d’Argento per
la miglior regia. La pellicola è polacca D.O.C., si intitola Ciało
(Body) ed è di
Małgorzata Szumowska: è una commedia nera con due attori navigati di
grosso
calibro, Janusz Gajos e Maja Ostaszewska, e un’attrice esordiente ma
degna
degli altri due,
Justyna Suwała. Da non
dimenticare il cameo della bravissima attrice Ewa Dałkowska, oramai
quasi sulla
settantina, che si lancia in un forsennato ed esilarante balletto in
déshabillé
davanti allo sguardo incredulo di Gajos e degli spettatori.
Non trascuriamo l’omaggio a Wim
Wenders, cui viene consegnato quest’anno l’Orso d’Oro alla carriera, e
che
porta nelle sale Berlinesi una decina delle sue pellicole restaurate
con
inaugurazione all’insegna de L’amico
americano.
Il regista tedesco, dopo il bellissimo documentario su Salgado, gira in
fretta
e furia un film di finzione proprio al fine di presentarlo in
quest’occasione.
Si intitolerà Everything
will be fine,
avrà come protagonisti James Franco e Charlotte Gainsbourg e verrà
mancato di
poco dal Cinema Zuta che atterrerà su Berlino una mezz’oretta dopo la
sua
ultima proiezione.
Ma non è finita qui. In
competizione ci sono: Herzog con Queen
of the
desert, sull’avventuriera Gertrude Bell, interpretata da
una brava
Kidman e con una stupenda fotografia, Peter Greenaway con Eisenstein in Guanajuato,
anch’esso mancato per
pochi minuti, sul regista russo Eisenstein e infine un ormai già visto
e
rivisto Terrence Malick con Knight
of Cups.
Nella sezione Berlinale Special il cinema Zuta ha scelto il film di Die abhandene Welt (The Misplaced
World) di
Margarethe von Trotta, con un’affascinantissima Barbara Sukowa, una
bravissima
Katja Riemann e un cameo del nostro amato Rüdiger Vogler, che
interpreta un
anziano coreografo. Quest’anno il vincitore dell’Orso d’oro è Taxi del regista
iraniano Jafar Panahi, che
dona agli spettatori uno spaccato di Tehran visto da dietro il
parabrezza di un
taxi.
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