La Berlinale è per il Cinema
Zuta
il miglior festival del cinema internazionale perché è un festival
“cinefilo” e
perché rappresenta uno sguardo sul mondo da un punto di vista Europeo e
allo
stesso tempo cosmopolita. Non a caso si svolge nella meravigliosa città
di
Berlino che dell’Europa è il centro e l’anima.
Quest’anno, in un febbraio
scaldato da un sole limpido e primaverile, il festival ha visto come
protagonista Gran
Budapest Hotel di Wes
Anderson, che ha vinto l’Orso d’Argento. Come vincitore dell’Orso d’Oro
per il
miglior film, invece, è stato scelto il thriller noir Black Coal, Thin Ice.
Tra i film in concorso
c’è anche Boyhood
di Richard Linklater,
una pellicola che resterà per molto tempo nelle sale italiane. Per
quanto
riguarda le serie TV, viene presentata la seconda serie di House of Cards con i
bravissimi Robin Wright e
Kevin Spacey.
La Berlinale quest’anno non si
è
fatta mancare qualche scandalo, ma non si può dire che non se la sia
cercata,
dato che l’ultimo giorno del festival ha proiettato il film di Lars Von
Trier Nymphomaniac Vol. I
(versione lunga), che il
Cinema Zuta si è perso causa orario volo di ritorno. Il regista,
infatti, si è
presentato con una maglietta del festival di Cannes con sopra scritto
“Persona
non grata - Official Selection”. Il film era fuori competizione. Questa
edizione ha visto anche la nascita della versione restaurata del
capolavoro di
Robert Wiene The Cabinet
of Dr. Caligari accompagnato
dalla Berliner Philharmonie con la direzione dell’avanguardista
newyorkese John
Zorn.
Come sempre questo festival dà
parecchio
risalto al cinema dell’Est Europa e in particolare al cinema polacco:
lo
conferma il Teddy Award assegnato nella precedente edizione della
Berlinale a
Małgorzata Szumowska per l’alquanto “politicamente scorretto” W imię (trad. Nel nome di…).
Anche quest’anno non
sono mancati sugli schermi di Berlino gli autori polacchi tra i quali
il Cinema
Zuta segnala un’altra giovane donna regista, Anna Kazejak, che porta a
Berlino Obietnica (trad.
La promessa), un film
impeccabile e perturbante sul disagio giovanile presentato nella
sezione
Generation.
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